La Sardegna sta riscoprendo il valore della bicicletta non solo come mezzo di trasporto ecologico, ma come leva di sviluppo economico e turistico. Con i suoi panorami mozzafiato, i percorsi aspri e le strade che attraversano coste, montagne e borghi storici, l’isola si presta in modo ideale al turismo attivo e al cicloturismo, un settore in costante crescita a livello nazionale ed europeo.
Oggi sull’isola si contano 61 imprese specializzate nella produzione, riparazione e noleggio di biciclette, che impiegano circa 200 addetti. A queste si affianca un intero indotto di aziende di trasporto, strutture ricettive, ristoranti e servizi turistici che beneficiano direttamente della diffusione delle due ruote. Parallelamente, la rete delle ciclovie sarde — 2.649 chilometri da realizzare con un investimento previsto di 161 milioni di euro — rappresenta una straordinaria occasione per coniugare mobilità sostenibile, valorizzazione del territorio e rilancio delle economie locali.
Un’isola perfetta per il turismo attivo
La Sardegna è già una delle mete turistiche più ambite d’Italia, ma le sue potenzialità legate al turismo lento e al biking sono ancora in gran parte da esplorare. La realizzazione della “Ciclovia della Sardegna”, un anello di 1.230 chilometri che collega Santa Teresa Gallura a Sassari, è destinata a diventare un punto di riferimento per i viaggiatori su due ruote, offrendo itinerari spettacolari tra mare, colline, boschi e siti archeologici.
Ogni chilometro di pista ciclabile comporta investimenti di circa 60.000 euro, che si traducono in lavoro per numerose piccole e medie imprese artigiane, impegnate nella costruzione, manutenzione e fornitura di servizi connessi. Ma i benefici non si limitano all’economia locale: il cicloturismo attrae un visitatore attento alla qualità, rispettoso dell’ambiente e con una spesa media giornaliera di 130 euro, quasi il doppio rispetto al turista balneare.
Un fenomeno in espansione
A livello nazionale, la diffusione delle piste ciclabili continua a crescere: in cinque anni si è registrato un aumento del 21,7% e città come Cagliari si collocano tra le più virtuose, con 72,9 chilometri di piste ogni 100 km².
Il mercato delle biciclette, e in particolare delle e-bike, è in continua evoluzione. Questi mezzi elettrici hanno conquistato una fetta crescente di utenti, grazie alla loro capacità di rendere accessibili anche i percorsi più impegnativi dell’entroterra sardo.
Artigianato e mobilità sostenibile
Dietro la rinascita della bicicletta c’è anche il contributo degli artigiani, custodi di una tradizione manifatturiera che unisce tecnica, estetica e innovazione. Dopo anni di predominio dei prodotti industriali importati, le officine italiane e sarde stanno riportando al centro l’eccellenza del made in Italy su due ruote, realizzando biciclette personalizzate e di alta qualità.
La Sardegna come laboratorio di sostenibilità
Investire nella mobilità ciclabile significa promuovere un nuovo modello di sviluppo basato su ambiente, salute e territorio. Le strade costiere, i sentieri di montagna, le piste tra i vigneti e gli antichi borghi possono diventare parte di una rete capace di attrarre visitatori tutto l’anno.
L’obiettivo è creare un sistema integrato in cui i percorsi ciclabili si connettano con strutture ricettive, attrazioni naturali e culturali, rafforzando così un turismo più consapevole e sostenibile.
La Sardegna, con la sua natura selvaggia e i suoi panorami unici, ha tutte le carte in regola per diventare una delle capitali mediterranee del turismo in bicicletta. Un’isola che corre, ma lentamente, nel segno dell’autenticità e del rispetto per l’ambiente.