A un passo da Nureci, un geosito unico nel suo genere racconta 10 milioni di anni di storia naturale grazie a una straordinaria ricchezza di fossili marini
A poco più di un chilometro da Nureci, nel silenzio delle campagne del Sarcidano, si trova uno dei tesori geologici più affascinanti della Sardegna: il giacimento fossilifero di Muru Cubeddu. Qui affiorano rocce sedimentarie di origine marina risalenti al Miocene, una finestra straordinaria sugli antichi paesaggi che, milioni di anni fa, modellavano la parte centro-meridionale dell’isola.
Questo sito, oggi considerato un geosito di grande rilevanza, è una destinazione imperdibile per chi ama scoprire la Sardegna attraverso la sua storia naturale, fatta di mari scomparsi, movimenti tettonici e forme di vita ormai estinte.
Un mare preistorico impresso nella roccia
La particolarità di Muru Cubeddu è racchiusa nella parte mediana della successione miocenica: un’area in cui il contenuto fossilifero raggiunge una ricchezza eccezionale. Qui emergono resti di alghe, molluschi, ricci di mare, crinoidi, briozoi e pesci, conservati in modo così abbondante da formare veri e propri banchi organogeni.
Il più emblematico è il suggestivo “Banco a Turritelle”, una distesa di gusci fossili che testimonia un ecosistema marino ricchissimo, oggi pietrificato ma perfettamente leggibile. Questi depositi sono un riferimento fondamentale per gli studi stratigrafici a livello nazionale e internazionale, poiché documentano con precisione un intervallo di tempo di 7-10 milioni di anni.
In nessun altro luogo della Sardegna la storia geologica dell’isola viene raccontata con tale continuità e chiarezza.
Un territorio che custodisce milioni di anni
Il paesaggio intorno a Nureci è un vero libro aperto: dai graniti ercinici più antichi ai basalti della Giara, passando per rocce triassiche, vulcaniti oligoceniche e depositi quaternari. In mezzo a questa lunga sequenza temporale si inserisce il Miocene di Muru Cubeddu, datato tra 23 e 15 milioni di anni fa.
La sezione affiorante misura circa 40 metri di spessore e, grazie alla sua perfetta esposizione, offre un profilo stratigrafico quasi didattico:
- una parte inferiore, formata da sabbie e conglomerati;
- una parte mediana, ricchissima di fossili marini;
- una parte superiore, composta da conglomerati e lembi di calcari triassici.
Una stratigrafia completa che permette di ricostruire con precisione gli ambienti marini e costieri del passato.
Un geosito da vivere, conoscere e proteggere
La sezione geologica di Muru Cubeddu riunisce tre diverse Formazioni — Villanovatulo, Duidduru Ovest e Isili — rendendo questo affioramento un riferimento unico per lo studio delle Scienze della Terra in Sardegna.
Ma non è solo un luogo per studiosi e appassionati: Muru Cubeddu è anche un’esperienza immersiva nel paesaggio naturale del Sarcidano. Camminare tra queste rocce significa compiere un viaggio nel tempo, osservando con i propri occhi le tracce di un mare antico, di creature scomparse e di un’isola in continua trasformazione.