La dieta mediterranea, con i suoi principi di equilibrio, genuinità e stagionalità, trova nella Sardegna uno dei suoi luoghi più autentici. Anche durante l’estate, il legame tra alimentazione sana e prodotti artigianali locali continua a rafforzarsi, sostenendo non solo la salute dei consumatori ma anche l’economia regionale.
L’isola, infatti, vanta un patrimonio enogastronomico di straordinaria ricchezza e varietà: formaggi, olio evo, vini, pani e dolci che nascono da un sapere tramandato di generazione in generazione. Un settore che, oltre a valorizzare le eccellenze del territorio, rappresenta un pilastro dell’artigianato sardo e un’importante fonte di occupazione.
Un comparto in crescita
In Sardegna operano 2.942 imprese artigiane del comparto alimentare, pari al 10,7% dell’artigianato regionale, con oltre 10.000 addetti. È la regione italiana con il più alto peso di occupati nel settore alimentare e della ristorazione sul totale dell’economia (3,3% contro una media nazionale dell’1,5%).
Tra le aree più dinamiche si segnalano Sassari-Gallura con 888 imprese e 3.144 addetti, il Sud Sardegna con 635 imprese e 2.129 lavoratori, Cagliari con 606 attività e 2.238 addetti, Nuoro-Ogliastra con 530 imprese e 1.856 lavoratori, e Oristano con 283 attività e 817 collaboratori.
La varietà delle produzioni
Il panorama delle produzioni artigianali sarde è estremamente articolato:
- panetterie e pasticcerie, custodi di ricette antiche e di dolci tipici come amaretti, pabassinas e pardulas;
- gelaterie e bar artigianali, sempre più attenti all’uso di ingredienti locali e naturali;
- pastifici e laboratori di prodotti da forno, dove nascono culurgionis, malloreddus e pane carasau;
- salumifici e norcinerie, che lavorano carni locali e insaccati tradizionali;
- caseifici e aziende lattiero-casearie, dediti alla produzione di formaggi iconici come pecorino sardo, fiore sardo e pecorino romano;
- cantine e birrifici artigianali, in costante crescita e simbolo di una nuova generazione di imprenditori del gusto.
Completano il quadro rosticcerie, friggitorie, pizzerie, pub, enoteche, catering e attività di street food, un segmento sempre più apprezzato anche dai turisti per la sua capacità di coniugare qualità e immediatezza.
L’eccellenza delle produzioni certificate
La Sardegna si distingue a livello nazionale per il numero di operatori agroalimentari certificati DOP, IGP e STG, che ammontano a 15.440, pari al 19% del totale italiano. Tra i prodotti più rappresentativi figurano l’Agnello di Sardegna IGP, il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP, i Culurgionis d’Ogliastra IGP, il Fiore Sardo DOP, il Pecorino Romano DOP, il Pecorino Sardo DOP, l’Olio di Sardegna DOP e lo Zafferano di Sardegna DOP.
Accanto a queste eccellenze certificate, l’isola può vantare 243 prodotti agroalimentari tradizionali censiti dal Ministero dell’Agricoltura: 85 tra paste e prodotti da forno, 63 ortofrutticoli, 21 formaggi, 20 di origine animale, 18 carni, 15 pesci e molluschi, 12 specialità gastronomiche, 7 bevande e distillati, oltre a oli, grassi e condimenti.
Un valore per la salute e per il territorio
La ricchezza dell’enogastronomia sarda rappresenta non solo un’eredità culturale, ma anche un modello di sostenibilità e benessere. I prodotti artigianali locali, basati su ingredienti genuini e tecniche di lavorazione tradizionali, rispecchiano i principi della dieta mediterranea, contribuendo a mantenere un ottimo livello di salute tra la popolazione.
Promuovere e tutelare questo patrimonio significa rafforzare un settore che unisce tradizione, occupazione e identità, rendendo la Sardegna una delle capitali del buon cibo nel Mediterraneo.
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