Tra geologia, miti e storia, il gigante calcareo-dolomitico a 1.293 metri diventa un punto di riferimento unico per escursionisti e appassionati di natura
In Ogliastra, tra le pieghe selvagge dei tacchi e degli altopiani calcarei del Giurese, si erge Perda ‘e Liana, una formazione rocciosa di straordinaria imponenza situata a 1.293 metri sul livello del mare, riconosciuta come una delle principali curiosità morfologiche della Sardegna. La sua struttura, unica nel panorama isolano, racconta millenni di erosione, sedimentazione e sollevamenti geologici.
Il profilo della Perda è composito e spettacolare: in alto domina un imponente torrione cilindrico calcareo-dolomitico alto circa 50 metri e dal diametro di 100 metri, le cui pareti subverticali appaiono suddivise in blocchi prismatici regolari, segnati dall’ortogonalità delle fratture. Alla base, un cono tronco-conico di rocce conglomeratiche e arenacee sovrapposto agli scisti paleozoici costituisce lo zoccolo originario, modellato da millenni di fenomeni erosivi e di penepianazione. Questa combinazione di strati geologici rende Perda ‘e Liana un monumento naturale alla complessità della Terra, visibile a grande distanza e facilmente riconoscibile nel panorama montano.
L’erosione ha scolpito il rilievo creando pareti verticali e fessure, alcune delle quali ospitano grotte di piccole dimensioni e una vegetazione termoxerofila rara, con cespugli e arbusti adattati alle condizioni impervie. Alla base del torrione, la macchia mediterranea è in parte degradata, ma l’area mantiene una fauna significativa, tra cui diverse specie di uccelli rupicoli e la popolazione autoctona di mufloni. La Perda e i suoi dintorni fanno parte dell’unità paesaggistica degli altopiani dei Tònneri, caratterizzata da valli profonde, grotte, inghiottitoi e altri testimoni di erosione calcarea.
Ma Perda ‘e Liana non è solo geologia. Il suo valore culturale e storico è altrettanto rilevante: il nome stesso, con le varianti locali “Perda Liana” o “Perdaliana”, richiama antiche popolazioni e ipotesi etimologiche legate agli Iliensi o al corbezzolo (“olioni”). La formazione ha sempre rappresentato un punto di riferimento visivo e simbolico: si narra che tribù nuragiche si radunassero alla sua base per consigli, e che la sommità potesse essere considerata un altare naturale o un totem.
Nelle vicinanze si trovano numerosi resti archeologici: insediamenti nuragici, tombe dei giganti, villaggi neolitici e tracce di epoca romana. Nuraghi come Cercessa, Anulù e Lardasai, insieme al pozzo sacro di Su Presoni, testimoniano la lunga frequentazione dell’uomo e il rapporto stretto con questo ambiente impervio. La zona è anche ricca di fossili protetti e di siti da tutelare per le loro caratteristiche geologiche e naturalistiche.
Raggiungere Perda ‘e Liana significa immergersi in un paesaggio selvaggio e isolato, dove natura, geologia e storia si intrecciano in modo unico. I sentieri che conducono al torrione offrono panorami spettacolari sull’Ogliastra, consentendo di ammirare non solo la maestosità del rilievo, ma anche gli altopiani circostanti, le valli scavate nelle filladi quarzifere e le altre emergenze dei Tònneri.
Perda ‘e Liana rappresenta così un simbolo dell’Ogliastra: un gigante calcareo che racconta la storia della Sardegna, dall’antichità nuragica ai paesaggi selvaggi di oggi, dove la natura domina incontrastata e ogni visita diventa un’esperienza di scoperta e meraviglia.